La musicoterapia: un aiuto per esprimesi e per comunicare con gli altri.
Si potrebbe asserire tranquillamente che il silenzio regnerebbe sovrano in un mondo senza musica. Momenti vuoti e bui sarebbero le caratteristiche di questa distopia; perché, in fondo, quasi universalmente è riconosciuto il valore di questa creazione umana, e che creazione! Nelle sue mille variabili, la musica descrive il mondo, descrive noi stessi; una vera e propria estensione dell'animo umano, un'oggettivazione di emozioni recondite e informi. pertanto, la musica è riconosciuta da tutti come fonte di benessere e piacere. Ma questi non sono i suoi unici effetti benefici poiché, spesso, essa viene utilizzata anche per scopi riabilitativi ed educativi. si parla in questo caso di musicoterapia, la quale aiuta a facilitare la comunicazione, l'apprendimento e l'espressione; la stessa mira anche allo sviluppo di particolari funzioni nell'individuo, in modo che possa realizzare al meglio l'integrazione nella società. Come esempio, si può prendere in considerazione il caso di bambini ed adolescenti affetti di autismo; non ci sono cure per questo tipo di patologia, ma la musica permette loro di comunicare in maniera più efficace anche sotto nuove forme. Abbiamo deciso di intervistare il maestro di musica e direttore dell'accademia musicale sita in Capua, Alberto Giordano, proprio perché riesce a conciliare l'insegnamento classico con l'aiuto dei ragazzi più bisognosi.
-Ciao Alberto, vorrei porti delle domande riguardanti la tua professione. A quanti anni e perché hai iniziato a studiare pianoforte?
Ho iniziato a suonare all'età di sette anni, perché appartengo ad una famiglia in cui la musica ha un valore importante. Infatti mio padre suonava, mia madre cantava e mio zio si salvò dalla guerra grazie alla sua grande dote di pianista. il nostro più illustre rappresentante si chiama Umberto Giordano, compositore importante del verismo italiano, il cui nome viene ricordato dal conservatorio di Foggia.
-Perché hai deciso di intraprendere questo lavoro?
Non ho subito deciso di intraprendere questa carriera. All'inizio ero indeciso tra l'iscrizione all'università di Pisa, per gli studi informatica, e gli studi di pianoforte. Fu un periodo molto travagliato per me, quando finalmente capii quale fosse stata la mia strada.
-Hai mai avuto l'occasione di presentare dei tuoi brani?
Beh sì. L'anno scorso ho scritto delle musiche di scena per lo spettacolo teatrale:"Come uno straniero; l'autismo per comunicare", rappresentato non solo nella locale città di Caserta, ma anche in provincia. Entrambi gli spettacoli hanno riscosso un grande successo, al tal punto che ho deciso di farli esibire in pubblico, per musica elettronica e contemporanea, alla reggia di Caserta.
-Abbiamo saputo che ti occupi anche di musicoterapia, è vero?
No, non mi occupo di musicoterapia, non essendo abilitato in questo campo. Mi piace semplicemente aiutare ragazzi affetti da autismo, insegnando loro non solo a suonare ad orecchio, ma a comprendere il vero significato dei simboli. dopo che hanno acquisito le necessarie competenze decisi di farli esibire in pubblico. alcuni di loro hanno ricevuto importanti riconoscimenti, non per la loro patologia, ma per la loro bravura. Sono il mio orgoglio!
E a quanti come lui coltivano la stessa passione, la musica riesce ad esprimere non soltanto le emozioni ma dà voce a chi ha difficoltà a relazionarsi con gli altri.
Scritto da: Cipullo Martina e Federica Scotto di Luzzo
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